Un raccoglitore di idee, parole, immagini in ‘rigoroso’ ordine sparso!… E l’ordine sparso è dato dal reperire poco a poco tanti articoli da me pubblicati su varie testate di grande prestigio ma forse poca rilevanza nazionale. Non starò certo qui a dire quale stampa “spacchi” (per dirla nel gergo dei giovani) : si sa…si sa..

Per questo motivo gli articoli scritti su “Le nostre pagine”, “Primo”, “Scena Illustrata”, “Albatros” o donati a vari siti web saranno inseriti in ordine NON cronologico. Grazie a chi leggerà.

mercoledì 15 novembre 2017

David Garrett 'Il violinista dei nostri tempi'

Come promesso ed anticipato nel post precedente, e sempre per il desiderio , anzi...la necessità di mettere 'penna su carta' quando un argomento è di mio interesse, ecco qui un articolo pubblicatomi dal sito 'Musica Punto Amici'

BY ANNA MAFFEI · 12 SETTEMBRE 2017
David Garrett, il violinista dei nostri tempi
Partirei dal Rock, genere amato, discusso, suddiviso spesso in varie categorie, per snocciolare questo articolo che ha lo scopo di ‘presentare’ a chi lo conosce, poco o tanto, a chi ne sente solo parlare, a chi lo ignora, il violinista di fama mondiale David Garrett.

Siamo alla fine degli anni sessanta ed alcuni pionieri iniziano a guardare al mondo della musica classica come riferimento per comporre, non una canzone ma lunghi brani con un tema di fondo che via via si arricchisce, racconta una storia, si dipana fino al finale. Parlo dei cosiddetti “concept album” e delle suites, movimenti tipici delle opere classiche. Nascono vere e proprie sinfonie rock. Qualche nome? Genesis e Pink Floyd, Deep Purple, Queen, R.E.M….

Direi quindi che si tratta di legami tra culture, intanto, non contaminazioni, e poi di comprendere che la musica classica è alla base di un albero genealogico di suoni e tendenze che si ramificano generando nuove esperienze e nuove sensibilità. E’ un bagaglio di duemila anni di musica, così come noi proveniamo dall’antichità greca e romana e i suoi miti: anche se non li si conosce bene, sono le nostre radici.

E David Garrett è soprattutto un violinista classico, nel senso più pieno del termine.

Qualche nota biografica giusto per capire di chi si parla. All’età di quattro anni suo padre comprò un violino destinato al fratello maggiore Alexander. Fu David, invece, a essere maggiormente incuriosito dallo strumento che imparò a suonare nel giro di pochissimo tempo. Un anno dopo, prese parte a un concorso musicale e lo vinse. A 7 anni iniziò a studiare violino al Conservatorio di Lubecca e all’età di 12 anni arrivò la sua collaborazione artistica con l’illustre violinista polacca Ida Haendel. Quest’esperienza gli offrì la possibilità di viaggiare nelle principali città del mondo, molto apprezzato dal pubblico.

La Filarmonica di Amburgo, riconosciuto l’ineguagliabile talento, lo convocò per una collaborazione, facendolo diventare il più giovane artista ad avere tale privilegio. La strada verso il successo iniziò nel 1994, a soli quattordici anni, quando David stipulò il suo primo accordo con la Deutsche Grammophon per l’incisione di alcune opere come solista. Intanto, lascia la famiglia e nel 2004 si diploma alla scuola di arte Juillard di New York. Il giovane David Christian Bongartz – suo vero nome – ha deciso di dimostrare a se stesso le vere capacità, non smette di migliorarsi ed accetta le ‘sfide’ del mondo della musica classica. Con ore ed ore di esercizi e studio, chiaramente. Per dirla con Paganini: “Se non studio per un giorno me ne accorgo solo io, se non studio per due giorni se ne accorgono tutti”. E Garrett studia anche in auto, spostandosi da un posto all’altro per concerti, nelle camere degli hotel, ovunque sia possibile, insomma, portando a spalla sempre il suo prezioso Stradivari. Istinto e dedizione, non genio e sregolatezza come mi ritrovo a leggere qua e là in brevi e affrettate recensioni. Che la genialità esista in lui non vi è dubbio: la tecnica è abbinata ad un gusto raffinato di ‘modificare’, senza toglierne l’essenza, anche pezzi classici da sempre suonati seguendo rigorosamente uno spartito. David Garrett non legge spartiti, le note le ha ben chiare nella testa e sulla punta dei polpastrelli pertanto gli è concesso anche rallentarle, accelerarle, consapevole che l’orchestra lo segue, lo osserva e la sintonia è assicurata. Non per niente suona con le migliori orchestre e, nei crossover, ha una band affiatatissima, dove basta un’occhiata per intendersi.

I crossover! Eccoci al punto. ‘Letteralmente’, in ambito musicale, crossover è un termine usato per descrivere materiale preso in prestito da generi differenti la cui popolarità supera i confini convenzionali della musica e dei suoi stili. E, come dicevo all’inizio, non è contaminazione ma ‘fusione’, che è ben diverso.
Ebbene sì, il violinista in questione, dopo aver prodotto album prettamente classici, dal 1995 al 2008, con vari dischi d’oro e di platino decide di donare parte dell’anima rock che vive in lui come in molti giovani del suo tempo alle corde del suo violino. E, per favore, non lo si definisca più sex-symbol, rockstar del violino, quando non si scade in termini quali ‘metallaro’ e simili. E’ un giovane artista, usa un abbigliamento informale, degli anelli e collane di ottimo impatto e mai volgari e qualche ‘bel’ tatuaggio (se ne vedono di orrendi in giro, in verità!)

E allora? Cosa tolgono questi dettagli alla grande carica emotiva che trasmette un concerto, classico o crossover che sia, di un David Garrett? Di certo il suo bell’aspetto aiuta ma aiuta perché nelle esecuzioni è sempre appassionato, coinvolgente, sorridente. David ‘parla’ attraverso il violino e comunica col pubblico attraverso sguardi sempre garbati e rispettosi. Bach, Mozart, Beethoven, Mendelssohn, Paganini, Bruch, Ciajkovskij, Dvorak, Prokofjew, Vittorio Monti, Edward Elgar e Kreisler eseguiti in sale classiche, catturano l’attenzione di un pubblico che vai 4 ai 90 anni, un pubblico che non può restare indifferente davanti a tanta maestria e scioltezza.

Brian May, Angus Young, Slash, Kirk Hammett, Jimmy Page, Kurt Cobain , Axl Rose , Michael Jackson, Prince, Cold Play, Eminem, sono solo alcuni dei nomi suonati nei crossover e magicamente quel violino ‘canta’ oltre a far diventare, ad esempio, un pezzo rap come Lose Yourself una vera e propria sinfonia. Però – attenzione – il suo viso, i lineamenti, cambiano notevolmente quando si accinge a suonare un pezzo classico, sebbene ‘rivisitato’: è più immerso, chiude gli occhi, è attento alle sue stesse dita che scivolano sulle corde e la sensazione è quella di enorme riverenza verso i grandi del passato che hanno lasciato in eredità questi gioielli artistici. Rispetto solenne per la classica, dunque, e rigore, fantasia e divertimento nei crossover. Laddove per divertimento si intende un lavoro cesellatissimo di adattare ad uno strumento ad arco melodie pop-rock senza stravolgerle.

Questo artista di fama mondiale viene spesso in Italia e chi ha avuto modo di ascoltarlo in entrambi i ‘generi’ non potrà che dar ragione a quanto scritto. Non fa il divo, Garrett, anzi lo si percepisce come familiare, non distaccato, anche dalle tavole di un Auditorium riservato solitamente al pubblico colto di classica.

Dopo i concerti crossover di qualche anno fa a Milano, Firenze, Teatro romano di Verona, Roma e l’uscita del CD “Explosive” con relativo Tour ancora in corso in Europa, l’instancabile artista sta lanciando il suo nuovo album “Rock Revolution”, in qualche modo una sorta di seguito del precedente “Rock Symphonies” del 2010, cui seguì un DVD e molti concerti in tutto il mondo.

La prima traccia, con annesso video, Bitter Sweet Symphony dà già l’idea di un David Garrett fedele e coerente al proprio stile con, in più, un marcato accento su pezzi pop-rock eseguiti in concerti live (nella versione fanbox anche i DVD e gadgets).

Lo consiglio vivamente. Assieme all’augurio di poter godere di un nuovo tour-crossover tutto per noi italiani. Per gli amanti del pop e del rock, per chi ama la classica, per chi, in definitiva, ama la Musica ben fatta.

“Rock Revolution” esce il 15 settembre. Per ordinare l’album cliccare  qui : https://decca.lnk.to/RockRevolution

La tracklist di Rock Revolution:

1-In The Air Tonight
2-Born In The USA
3-Stairway To Heaven
4-Superstition
5-Bitter Sweet Symphony
6-Killing In The Name
7-Purple Rain
8-Eye Of The Tiger
9-Fix you
10-Concerto No. 1
11-The Well Dressed Guitar
12- You´re The Inspiration
13-Duel Guitar vs. Violin
14-Bohemian Rhapsody
15-Earth Song

Aggiornamento del 14.09.2017.
Pubblichiamo qui di seguito il video ufficiale del brano Bitter Sweet Symphony e i link social ufficiali di David Garrett:
Sito ufficiale:http://www.david-garrett.com/
Facebook: https://www.facebook.com/davidgarrettofficial/
Twitter: https://twitter.com/david_garrett

Buy Now: http://decca.lnk.to/RockRevolutionID Limited Edition Fanbox: http://decca.lnk.to/RockRevolutionBoxID

Bitter Sweet Symphony è un singolo del gruppo rock inglese The Verve, prima traccia dell'album Urban Hymns. Pubblicata come singolo il 16 giugno 1997, ha raggiunto la seconda posizione nella classifica inglese UK Singles Chart.
Il pezzo è stato inserito al 382º posto nella lista delle 500 migliori canzoni di tutti tempi secondo la rivista Rolling Stone.

http://www.musicapuntoamici.it/blog/2017/09/david-garrett-il-violinista-dei-nostri-tempi/

Altri video, nel frattempo, David ha rilasciato in You Tube , tratti da ROCK REVOLUTION

In the Air Tonight è un famoso brano musicale pop rock, scritto nel 1980 da Phil Collins (autore anche del brano) e pubblicato l'anno successivo nell'album Face Value.
Per il cantante, che all'epoca era la "voce" dei Genesis, si trattò del primo singolo da solista.


Stairway to Heaven è una celebre canzone del gruppo britannico Led Zeppelin e una delle più famose nella storia della musica rock.Fu pubblicata nel 1971 nel quarto album del gruppo, Led Zeppelin IV (Led Zeppelin IV). È una delle canzoni più richieste dalle stazioni radio FM negli Stati Uniti d'America, nonostante non ne sia mai stato fatto un singolo. Fu invece pubblicata negli USA anche come disco promozionale, e come EP acustico in Australia. Negli anni novanta ne è stata fatta una pubblicazione promozionale per il ventesimo anniversario.
È annoverata al 31º posto nella lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone L'assolo di chitarra contenuto nel brano è considerato il migliore mai eseguito dalla rivista Guitar World.

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